lunedì 24 febbraio 2014

Confedilizia presenta al Governo Renzi proposte fiscali per risollevare il mercato immobiliare

Affrancamento IMU-TASI
Il proprietario dell’immobile paga in anticipo un numero di annualità IMU-TASI e affranca la casa dalle imposte sugli immobili per un periodo concordato. Il Comune avrà il vantaggio dell’incasso immediato e di una riduzione dei contenziosi. Mentre il proprietario troverà un  accresciuto valore di mercato dell’immobile, che potrà essere venduto forte di questo affrancamento o ceduto ai figli sgravandoli dall’onere delle imposte future.

Permute immobiliari
Si potrebbe prevedere una riduzione delle tasse sulle permute immobiliari (es: lasciare le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa eliminando l’imposta di registro) al ricorrere di determinate condizioni. Visto il numero esiguo di operazioni (ad oggi), non si avrebbe un grave ammanco di gettito, mentre il minore onere fiscale potrebbe rivitalizzare i trasferimenti di immobili, con ricadute positive per l’Erario in termini di incasso IVA e imposte sui redditi.La misura potrebbe stimolare attività economiche per 4,5 miliardi di euro, sbloccare immobili invenduti e contribuire a riqualificare il patrimonio edilizio esistente (le imprese sarebbero incentivate a ristrutturare gli immobili). Si propone di estendere agli avvocati oltre che ai notai la possibilità di stipulare gli atti, con la contestuale introduzione di un interpello preventivo all’Agenzia delle Entrate per l’importo delle imposte da corrispondere in caso di immobili di differente valore.

Detassazioni
Si propone di mutuare una pratica diffusa negli Stati Uniti, dove 57 milioni di persone vivono in super-condomini o strutture che funzionano come comunità autoregolate: attraverso un contratto condiviso da tutti, si provvede direttamente a una serie di servizi (es.: pulizia delle strade) in cambio di forme di detassazione su casa e servizi comunali. In pratica, si propone di concedere sconti IMU a cittadini che si organizzano in comitati occupandosi della manutenzione di strade o piazze in applicazione di un principio di sussidiarietà.

Affitti e cedolare secca
Si propone di estendere la cedolare secca agli immobili diversi dall’uso abitativo, applicando aliquota agevolata (15%) sui contratti concordati su base nazionale (non solo nei comuni ad alta densità abitativa) e riducendo anche quella prevista per i contratti non concordati. Per i redditi da locazione si propone anche una deduzione del 15%  tornando alle agevolazioni precedenti alla Riforma del Lavoro (legge 92/2012), che ha ridotto la deduzione al 5% dal 2013. Sugli immobili affittati Confedilizia chiede IMU al 4 per mille (oggi in media i Comuni applicano il 9 per mille), mentre per le locazioni non abitative si propone di introdurre una liberalizzazione dei contratti, per consentire anche una durata più breve a fronte di prezzi più bassi. Oggi sono di 6+6 per attività industriali, commerciali, artigianali e agenzie turistiche; 9+9 per pensioni, trattorie, case di cura, stabilimenti balneari, alberghi, teatri.

Altre misure
Si chiede di reintegrare l’abolizione IRPEF su case sfitte reintrodotta dalla Legge di Stabilità per quelle nello stesso comune di residenza); esenzione IMU su immobili invenduti già prevista per le imprese di costruzione dal dl Dl 102/2013 (Decreto IMU), da estendere ad agenzie immobiliari e persone fisiche.
Fonte: Confedilizia

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