venerdì 19 settembre 2014

La BCE abbassa il i tassi? E’ il momento giusto per ridurre la rata del mutuo

L'osservatorio mutuionline ha reso noto i dati del secondo trimestre 2014, che hanno dimostrato una notevole impennata delle richieste di surroga del mutuo, sono infatti triplicate rispetto al secondo trimestre 2013, si è passati dal 13,3% al 35,1%.

I tassi BCE, gli spread applicati dalle banche in discesa ed il momento favorevole più che mai, hanno convinto sempre di più le famiglie a spostare il proprio mutuo in un istituto di credito che offre condizioni migliori.

Risparmiare con la surroga è possibile, soprattutto in questo particolare momento storico e soprattutto se si ha un mutuo sottoscritto all'epoca in cui i tassi erano ai massimi. Dal 2007, la surroga è completamente gratuita: sono state abolite le penali di anticipata estinzione ed è stato precisato che i costi di trasferimento di un mutuo spettano alla banca e non al cliente. L’ABI preme per una reintroduzione delle penali di anticipata estinzione, ma al momento è valido quanto stabilito con il cosiddetto decreto Bersani del 2007.

Per trasferire il proprio mutuo è sufficiente rivolgersi a una nuova banca con un tasso migliore, e se l'istituto prescelto approva la surroga, sarà la nuova banca a contattare la vecchia e a spostare il mutuo.


E’ sempre possibile inoltre, la rinegoziazione delle condizioni con la propria banca. Si tratta forse della possibilità più semplice, che però può incontrare il "no" della banca, la quale non è obbligata a rivedere il contratto

martedì 9 settembre 2014

La ripartizione delle spese per il condominio. Non possono essere ripartite in base al numero degli occupanti di ogni unità immobiliare.

Art.1123 - Ripartizione delle spese
Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell'edificio per la prestazione dei servizi nell'interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione.
Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell'uso che ciascuno può farne. Qualora un edificio abbia più scale, cortili, lastrici solari, opere o impianti destinati a servire una parte dell'intero fabbricato, le spese relative alla loro manutenzione sono a carico del gruppo di condòmini che ne trae utilità.
La ripartizione delle spese dell’acqua, ascensore e altri oneri, va effettuata ai sensi dell’ art. 1123, 1 comma, c.c., in base a valori millesimali delle singole proprietà, non può esservi quindi una ripartizione che sia a carico dei proprietari delle unità immobiliari occupate con esclusione dei proprietari delle unità immobiliari disabitate.
La Cassazione civile con sentenza n. 17557/14 ha ritenuto illegittima la delibera assembleare assunta a maggioranza da un condominio di Milano, che in assenza di un regolamento condominiale, ripartiva le spese per l’acqua potabile in proporzione al numero degli occupanti delle unità immobiliari, con esonero dei proprietari delle unità immobiliari risultanti disabitate e ha dichiarato la violazione e falsa applicazione di legge in relazione alla suddivisione delle spese ex art. 1123 c.c..
A giudizio della Corte: “nel condominio le spese relative al consumo dell’acqua devono essere ripartite in base all’effettivo consumo se questo è rilevabile oggettivamente con strumentazioni tecniche”
Il Legislatore guarda con favore all’ installazione in ogni unità immobiliare di un contatore per permetterne la lettura e addebitarne i costi effettivi, e quando ciò non è prevista la ripartizione delle spese va effettuata ai sensi dell’ art. 1123, c.c., in base ai valori millesimali delle singole proprietà.
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martedì 2 settembre 2014

IMUvsTASI! l Dipartimento delle Finanze ha confermato un calo della pressione fiscale sul contribuente

Il Dipartimento delle Finanze ha effettuato un’analisi che confronta le due tasse sugli immobili ed il risultato emerso è che la TASI sarà meno costosa dell’IMU.
L’indagine ha preso in esame il gettito totale IMU-TASI 2014 nei 2.178 Comuni (su 8.000) che hanno deliberato l’aliquota TASI 2014 proiettato su base annua, confrontandoli però con quello relativo all’IMU 2012, quando si pagava anche l’IMU sull’abitazione principale e non erano ancora in vigore le esenzioni previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili:
  • Abitazioni principali: Il gettito relativo alle prime abitazioni subirà nel passaggio alla TASI/IMU un calo del -29,3% rispetto all’IMU: nel 2014 sono attesi circa 1,2 miliardi di euro, contro i circa 1,6 miliardi dell’IMU 2012. Un risultato che sarebbe frutto della diminuzione del numero di contribuenti per l’abitazione principale per effetto delle esenzioni per l’abitazione principale stabilite dalle delibere dei Comuni. Per la fascia di importo minore ai 50 euro e per quelle superiori ai 150 euro è atteso per la TASI/IMU 2014 un importo teorico più basso rispetto all’IMU 2012, mentre per le fasce comprese nell’importo tra 50 e 150 euro è previsto un piccolo incremento sia del numero di contribuenti che degli importi teorici;
  • Immobili diversi dall’abitazione principale: per quanto riguarda gli immobili diversi dalla prima casa, si attende un incremento contenuto del gettito: circa il +0,15% pari a +11 milioni di euro. In totale ci si aspetta un gettito complessivo di IMU/TASI 2014 pari a circa 7 miliardi di euro, quasi uguale all’IMU versata nel 2012. A crescere in maniera sostanziale sono le quote versate dalle fasce di importi inferiori a 200 euro, mentre risultano ridotte le quote versate dalle fasce di importi superiori a 200 euro;
  • Terreni: Per quanto riguarda i versamenti IMU-TASI su terreni si riducono di 234.801 unità i contribuenti chiamati a versare il tributo per effetto del D.L. n. 16/2014 che a partire dal 2014 esonera i proprietari di terreni agricoli dal pagare la TASI e impone loro il versamento dell’IMU con le modalità previste dal D.L. n. 201/2011. Il tutto, unito alla riduzione della base imponibile disposta con la legge di Stabilità 2014 per i terreni posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (soggetti IAP), causerà un calo del gettito pari a circa -40 milioni di euro (-15,9%) distribuito in maniera uniforme su tutte le fasce di importo;
  • Aree fabbricabili: In calo del 10,37% il gettito derivante dalle “aree fabbricabili” pari a circa -60 milioni di euro e una riduzione del numero di contribuenti di circa 60.000 unità;
  • Fabbricati rurali: Dal 2014 i fabbricati rurali strumentali sono esenti dall’IMU per effetto della Legge di Stabilità 2014 ma non dalla TASI, per la quale è però prevista un’aliquota non superiore all’1 per mille. Tutto questo fa sì che si preveda un importo per l’IMU sui fabbricati rurali relativo al 2014 pari al -1,5%.
Chiaramente queste comparazioni da parte del Dipartimento delle Finanze lasciano il tempo che trovano, è evidente che se teniamo conto delle esenzioni previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili, sarebbe molto evidente il carattere punitivo per il contribuente di questa nuova tassa.
Non solo, grazie a questa analisi il MEF, ha definitivamente chiarito la vera ratio dell’introduzione della TASI, AGEVOLARE CHI HA ABITAZIONI DI LUSSO CON RENDITE CATASTALI MOLTO ALTE A DISCAPITO DI CHI E’ PROPRIETARIO DI IMMOBILI MODESTI.
Dello stesso parere è il Codacons che in merito alla questione si è espresso cosi:”Per effetto delle minori detrazioni, chi possiede un’abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’IMU, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla TASI rispetto alla vecchia imposta, motivo per cui il gettito potrebbe addirittura essere inferiore rispetto all’IMU 2012. Si tratta di una evidente disparità sociale, una ingiustizia che si aggiunge alle tante che hanno caratterizzato la TASI fin dalla sua nascita, con pagamenti diversificati sul territorio e scadenze variabili a seconda degli umori delle Amministrazioni Comunali”.

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