La Corte Costituzionale, con la sentenza 50/2014, ha dichiarato
illegittime le norme (l'articolo 3, commi 8 e 9, del decreto legislativo
23/2011) che consentivano agli inquilini di denunciare il proprietario
di casa che non aveva registrato il contratto d'affitto o aveva
indicato un importo inferiore rispetto a quello reale, o ancora aveva
registrato un finto comodato d'uso, beneficiando così di un canone annuo
pari al triplo della rendita catastale, importo in genere inferiore ai
valori di mercato del 70-80%, con durata di quattro anni rinnovabili.
Secondo tali disposizioni, gli inquilini potevano registrare di propria
iniziativa il contratto d'affitto presso un qualsiasi ufficio delle
entrate, dai funzionari del fisco o della guardia di finanza.
La
questione di legittimità sull'articolo 3, commi 8 e 9, del decreto
legislativo 23/2011, era stata sollevata da sette diversi tribunali.
Secondo alcuni magistrati sostenevano si fosse in presenza di una
lesione della libertà contrattuale delle parti, le quali si vedevano
imposti per legge il contraente, la durata e il canone del contratto. Le
sanzioni sono state bocciate dai giudici costituzionali per difetto di
delega: ovvero, la legge in base alla quale è stato emanato il decreto
legislativo 23/2011 si occupava di federalismo fiscale e le norme contro
l'evasione degli affitti in nero sono andate oltre gli obiettivi che
aveva fissato il Parlamento. Non bisogna dimenticare poi lo Statuto del
Contribuente (articolo 10, comma 3), in base al quale la violazione di
norme tributarie non può causare la nullità del contratto.
La
sentenza rappresenta un vero rompicapo per tutti quegli inquilini che
hanno già denunciato il padrone di casa, le pronunce della corte
costituzionale, infatti, hanno effetto retroattivo (ovvero anche per il
passato). La Retroattività colpirà i contratti registrati dagli
inquilini e dai funzionari del fisco a partire dal 6 giugno 2011, i
quali finiranno nel nulla. Le sanzioni sono scattate 60 giorni dopo
l'entrata in vigore del decreto (7 aprile 2011), ciò significa che i
proprietari potranno chiedere agli inquilini di liberare l'abitazione,
perché il contratto cadrà insieme alla norma di legge che lo prevedeva, e
che sarà necessario regolare il periodo in cui il conduttore ha
occupato l'alloggio.
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Soluzioni Immobiliari è una realtà presente da numerosi anni sul mercato immobiliare dei Lidi Ferraresi, più conosciuti come Lidi di Comacchio. L'esperienza e la conoscenza approfondita del mercato immobiliare locale della nostra agenzia semplificano e velocizzano la ricerca della casa, siano esse appartamenti o villette ai Lidi Ferraresi o Lidi di Comacchio che dir si voglia, in grado di soddisfare pienamente le esigenze di ciascun cliente.
mercoledì 19 marzo 2014
giovedì 13 marzo 2014
Fotovoltaico sul tetto? Per il Fisco vale come una stanza in più e va accatastato
Non tutti sanno che l'impianto fotovoltaico sul tetto di
casa, se ha una potenza superiore a 3 kiloWatt, potrebbe far aumentare la
rendita catastale, e quindi l'Imu, la Tasi e le altre imposte che hanno come
base il valore catastale (ad esempio, il registro in caso di compravendita).
Installati per abbattere i costi in bolletta e per incassare gli incentivi
pubblici sull'energia prodotta – secondo la tesi del Fisco – i moduli
fotovoltaici vanno considerati come una "appendice" dell'abitazione
che aumenta il suo valore. A chiarirlo è una circolare dell'agenzia delle
Entrate (n. 36/E del 19 dicembre 2013) che ha esentato dall'obbligo gli
impianti "minori" e definito nel dettaglio le circostanze in cui i
pannelli
di Cristiano Dell'Oste e Michela Finizio - Il Sole 24 Ore -
leggi su http://24o.it/caF6b
lunedì 10 marzo 2014
Affitti Casa: Nel 2014 si tratta di vera rivoluzione.
Proviamo a riepilogare le novità introdotte recentemente nel mondo
delle locazioni, senza dimenticare che la materia è ancora in continua
evoluzione. Il Premier Renzi nel nuovo piano casa prevede, tra le altre
cose, il taglio dell'aliquota della cedolare secca dal 15 al 10%.
soluzioni immobiliari
- Divieto del pagamento in contanti per cifre superiori ai mille euro (art. 1, comma 50 della legge di stabilità). La legge di stabilità ha introdotto il divieto di utilizzare il contante per le locazioni abitative per qualsiasi importo. Il dipartimento del tesoro successivamente, ha chiarito che le sanzioni scatteranno solo a partire dai 1000 euro, quindi sarà possibile pagare in contanti fino a 999,99 euro. La sanzione andrà dall'1 al 40% dell'importo versato, con un minimo di 3000 euro;
- Obbligo di allegare l'ape solo per gli interi edifici. L'attestato di prestazione energetica (APE) non deve essere obbligatoriamente allegato al contratto di affitto quando si tratta di singole unità immobiliari, ma solo nel caso di locazione di interi edifici. Resta l'obbligo di dotarne l'immobile e di inserire una clausola specifica nell'atto. nel caso di sanzioni c'è una sanzione da 1000 a 4000 euro, dimezzata per locazioni inferiori a tre anni;
- Riduzione aliquote cedolare secca. Già nel decreto sull'imu, il governo aveva tagliato l'aliquota della cedolare secca per i contratti a canone concordato dal 19 al 15%, ora nel piano casa annunciato dal Premier Renzi è previsto un nuovo taglio al 5%;
- Introduzione del modello RLI. Il nuovo modello RLI sostituisce il vecchio modello 69 e viene utilizzato a partire dal 3 febbraio nei seguenti casi:
- registrazione contratti di locazione e affitto immobili;
- registrazione proroghe, cessioni e risoluzioni dei contratti di locazione e affitto immobili;
- esercizio e revoca della cedolare secca;
- denunce di contratti d'affitto non registrati, o con canone superiore a quello registrato e contratti di comodato fittizi;
- segnalazione dati catastali unità immobiliari.
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