martedì 2 settembre 2014

IMUvsTASI! l Dipartimento delle Finanze ha confermato un calo della pressione fiscale sul contribuente

Il Dipartimento delle Finanze ha effettuato un’analisi che confronta le due tasse sugli immobili ed il risultato emerso è che la TASI sarà meno costosa dell’IMU.
L’indagine ha preso in esame il gettito totale IMU-TASI 2014 nei 2.178 Comuni (su 8.000) che hanno deliberato l’aliquota TASI 2014 proiettato su base annua, confrontandoli però con quello relativo all’IMU 2012, quando si pagava anche l’IMU sull’abitazione principale e non erano ancora in vigore le esenzioni previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili:
  • Abitazioni principali: Il gettito relativo alle prime abitazioni subirà nel passaggio alla TASI/IMU un calo del -29,3% rispetto all’IMU: nel 2014 sono attesi circa 1,2 miliardi di euro, contro i circa 1,6 miliardi dell’IMU 2012. Un risultato che sarebbe frutto della diminuzione del numero di contribuenti per l’abitazione principale per effetto delle esenzioni per l’abitazione principale stabilite dalle delibere dei Comuni. Per la fascia di importo minore ai 50 euro e per quelle superiori ai 150 euro è atteso per la TASI/IMU 2014 un importo teorico più basso rispetto all’IMU 2012, mentre per le fasce comprese nell’importo tra 50 e 150 euro è previsto un piccolo incremento sia del numero di contribuenti che degli importi teorici;
  • Immobili diversi dall’abitazione principale: per quanto riguarda gli immobili diversi dalla prima casa, si attende un incremento contenuto del gettito: circa il +0,15% pari a +11 milioni di euro. In totale ci si aspetta un gettito complessivo di IMU/TASI 2014 pari a circa 7 miliardi di euro, quasi uguale all’IMU versata nel 2012. A crescere in maniera sostanziale sono le quote versate dalle fasce di importi inferiori a 200 euro, mentre risultano ridotte le quote versate dalle fasce di importi superiori a 200 euro;
  • Terreni: Per quanto riguarda i versamenti IMU-TASI su terreni si riducono di 234.801 unità i contribuenti chiamati a versare il tributo per effetto del D.L. n. 16/2014 che a partire dal 2014 esonera i proprietari di terreni agricoli dal pagare la TASI e impone loro il versamento dell’IMU con le modalità previste dal D.L. n. 201/2011. Il tutto, unito alla riduzione della base imponibile disposta con la legge di Stabilità 2014 per i terreni posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (soggetti IAP), causerà un calo del gettito pari a circa -40 milioni di euro (-15,9%) distribuito in maniera uniforme su tutte le fasce di importo;
  • Aree fabbricabili: In calo del 10,37% il gettito derivante dalle “aree fabbricabili” pari a circa -60 milioni di euro e una riduzione del numero di contribuenti di circa 60.000 unità;
  • Fabbricati rurali: Dal 2014 i fabbricati rurali strumentali sono esenti dall’IMU per effetto della Legge di Stabilità 2014 ma non dalla TASI, per la quale è però prevista un’aliquota non superiore all’1 per mille. Tutto questo fa sì che si preveda un importo per l’IMU sui fabbricati rurali relativo al 2014 pari al -1,5%.
Chiaramente queste comparazioni da parte del Dipartimento delle Finanze lasciano il tempo che trovano, è evidente che se teniamo conto delle esenzioni previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili, sarebbe molto evidente il carattere punitivo per il contribuente di questa nuova tassa.
Non solo, grazie a questa analisi il MEF, ha definitivamente chiarito la vera ratio dell’introduzione della TASI, AGEVOLARE CHI HA ABITAZIONI DI LUSSO CON RENDITE CATASTALI MOLTO ALTE A DISCAPITO DI CHI E’ PROPRIETARIO DI IMMOBILI MODESTI.
Dello stesso parere è il Codacons che in merito alla questione si è espresso cosi:”Per effetto delle minori detrazioni, chi possiede un’abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’IMU, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla TASI rispetto alla vecchia imposta, motivo per cui il gettito potrebbe addirittura essere inferiore rispetto all’IMU 2012. Si tratta di una evidente disparità sociale, una ingiustizia che si aggiunge alle tante che hanno caratterizzato la TASI fin dalla sua nascita, con pagamenti diversificati sul territorio e scadenze variabili a seconda degli umori delle Amministrazioni Comunali”.

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