giovedì 17 ottobre 2013

APE: Per vendere la casa è necessaria la certificazione energetica


Lo scopo è quello di uniformare la normativa italiana in tema di prestazione energetica degli edifici alle prescrizioni dettate dall’Unione Europea, anche attraverso il monitoraggio dei consumi, per quanto riguarda sia la resa del servizio di riscaldamento sia la climatizzazione estiva.
La normativa di riferimento dunque è la legge 90/2013 (in vigore dal 4 Agosto scorso), che ha convertito il Dl 63/2013, introdotta per adeguarsi a quanto imposto dalle istituzioni europee.
La Corte di Giustizia  europea ha censurato l’Italia per essere venuta meno all’obbligo imposto dalla direttiva 2002/91CE, di prevedere la consegna di un attestato relativo al rendimento energetico in caso di vendita o di nuova locazione di un immobile (sentenza C345/12, pubblicata il 13 Giugno 2013). 

Vediamo insieme alcune di questa Certificazione APE:

  • La legge prevede l’obbligo per il venditore di mettere l’Ape a disposizione del potenziale acquirente dal momento in cui inizino le trattative, non è possibile dunque mettere in vendita o pubblicizzare un immobile prima di avere la certificazione. Documento che, qualora l’affare andasse a buon fine, verrà consegnato alla parte acquirente;
  • Il notaio non si assume responsabilità circa il contenuto dell’Ape (non è di sicuro il suo lavoro), ma verifica i requisiti minimi come indicazione della classe di prestazione energetica, la data di rilascio, gli elementi per collegare l’attestato all’immobile, la sottoscrizione del certificatore;
  • Risulta nulla qualsiasi clausola contrattuale diretta a porre a carico di altri l’adempimento dell’onere della certificazione, questa è una responsabilità della parte venditrice. Non solo, è nullo anche l’accordo con cui l’acquirente esonera da responsabilità il venditore per la mancata allegazione dell’Ape al contratto di compravendita;
  • L’errore circa la classe energetica indicata nell’Ape è un vizio che ricade nell’ambito dell’art. 1490 del C.C., aprendo le porte alla riduzione del prezzo pattuito o addirittura alla risoluzione del contratto di compravendita.

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